Smart working: novità per i dipendenti con il nuovo DPCM. Ecco cosa cambia

Smart working: confermate con il nuovo DPCM del 25 ottobre le novità per i dipendenti introdotte una settimana fa. Vediamo cosa cambia per i lavoratori del settore privato.
Smart working: le novità per i dipendenti con il nuovo DPCM del 25 ottobre anche non sono molte rispetto alle disposizioni delle settimane precedenti.
Le nuove regole per lo smart workingsono previste nel nuovo DPCM solo per i dipendenti del settore privato laddove per i lavoratori del settore pubblico è stato introdotto un decreto ad hoc.
In realtà il nuovo testo in vigore da oggi 26 ottobre e fino al 24 novembreprossimo, lascia ampio margine di operatività ai datori di lavoro privati. Le disposizioni sullo smart working per i dipendenti sono infatti fornite sotto forma di raccomandazione.
Lo smart working senza accordo resta al momento in vigore fino a fine anno, anche se la ministra Catalfo ha parlato di 31 gennaio, e lo stesso vale per i lavoratori fragili che opereranno in modalità agile fino al 31 dicembre come da legge di conversione del decreto Agosto approvata in via definitiva.
La medesima legge prevede lo smart workig in alternativa al congedo straordinario per i genitori con figli in quarantena. Il nuovo DPCM invece raccomanda il ricorso allo smart working per tutti i dipendenti.
Smart working: cosa prevede il nuovo DPCM
Il ricorso allo smart working è raccomandato per i dipendenti con il nuovo DPCM del 25 ottobre come anche nelle precedenti disposizioni.
Il DPCM del 13 ottobre, modificato e integrato da quello del 18 e poi con quello del 25, però dà prescrizioni molto generiche per i dipendenti privati e per le attività professionali raccomanda che:
- esse siano attuate anche mediante modalità di lavoro agile, ove possano essere svolte al proprio domicilio o in modalità a distanza;
- siano incentivate le ferie e i congedi retribuiti per i dipendenti nonché gli altri strumenti previsti dalla contrattazione collettiva;
- siano assunti protocolli di sicurezza anti-contagio e, laddove non fosse possibile rispettare la distanza interpersonale di almeno un metro come principale misura di contenimento, con adozione di strumenti di protezione individuale;
- siano incentivate le operazioni di sanificazione dei luoghi di lavoro, anche incentivando a tal fine forme di ammortizzatori sociali.
L’incentivo allo smart working, richiesto anche da amministratori locali, è previsto per limitare l’afflusso sui mezzi di trasporto pubblici. Il prossimo decreto Ristoro dovrebbe prevedere anche ulteriori settimane di cassa integrazione per le imprese in difficoltà.
Smart working: nuovo decreto per la PA
Lo aveva annunciato il premier Conte che per lo smart working nella PA avrebbero previsto un decreto specifico e così è stato.
La scorsa settimana infatti la ministra per la Pubblica Amministrazione Fabiana Dadone ha firmato il decreto interministeriale che regola lo smart working nella PA. Sebbene si parlasse di alzare la percentuale dello smart working per i dipendenti della PA fino al 75% nel nuovo testo resta la percentuale del 50% già fissata, fermo restando che da gennaio 2021 è già previsto un incremento fino al 60%.
Il decreto per lo smart working dei dipendenti PA stabilisce che ciascun dirigente con immediatezza:
- organizza il proprio ufficio assicurando, su base giornaliera, settimanale o plurisettimanale, lo svolgimento del lavoro agile almeno al 50% del personale preposto alle attività che possono essere svolte secondo tale modalità;
- adotta, nei confronti dei dipendenti di cui all’articolo 21-bis, del decreto-legge 14 agosto 2020, n. 104, convertito, con modificazioni, dalla legge 13 ottobre 2020, n. 126, nonché, di norma, nei confronti dei lavoratori fragiliogni soluzione utile ad assicurare lo svolgimento di attività in modalità agile anche attraverso l’adibizione a diversa mansione ricompresa nella medesima categoria o area di inquadramento come definite dai contratti collettivi vigenti e lo svolgimento di specifiche attività di formazione professionale;
- adotta, al proprio livello, le soluzioni organizzative necessarie per consentire lo svolgimento delle attività di formazione di cui sopra anche al personale che svolge attività di lavoro in presenza;
- favorisce la rotazione del personale tesa ad assicurare, nell’arco temporale settimanale o plurisettimanale, un’equilibrata alternanza nello svolgimento dell’attività in modalità agile e di quella in presenza, tenendo comunque conto delle prescrizioni sanitarie vigenti per il distanziamento interpersonale e adeguando la presenza dei lavoratori negli ambienti di lavoro a quanto stabilito nei protocolli di sicurezza e nei documenti di valutazione dei rischi;
- tiene conto, nella rotazione di cui sopra, ove i profili organizzativi lo consentano, delle eventuali disponibilità manifestate dai dipendenti per l’accesso alla modalità di lavoro agile, secondo criteri di priorità che considerino le condizioni di salute del dipendente e dei componenti del nucleo familiare di questi, della presenza nel medesimo nucleo di figli minori di quattordici anni, della distanza tra la zona di residenza o di domicilio e la sede di lavoro, nonché del numero e della tipologia dei mezzi di trasporto utilizzati e dei relativi tempi di percorrenza.
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Fonte Money.it
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